Oggi, durante un dibattito in plenaria a Strasburgo sulle conclusioni delle recenti riunioni del Consiglio europeo, la leader del Gruppo S&D Iratxe García ha sottolineato la necessità di porre l’Unione europea in prima linea per entrare in una nuova era di progresso globale. 

Riferendosi alle prossime elezioni europee del 6-9 giugno, García ha sottolineato che i cittadini avranno l’enorme responsabilità di decidere con il loro voto l’Europa che vogliono. La leader del gruppo S&D ha invocato un’Unione che innovi, competa e cresca senza tagliare i diritti dei lavoratori o sacrificare il nostro stato sociale, un’Unione per la quale i socialdemocratici lavorano.

Durante il dibattito in plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, Iratxe García ha dichiarato:

“Abbiamo compiuto passi che sembravano impossibili per l’integrazione della nostra Unione, sconfiggendo coloro che non credevano nel progetto europeo, l’estrema destra e coloro che la normalizzano, come il Partito Popolare europeo di Weber.”

“Abbiamo protetto 31,5 milioni di lavoratori dipendenti e autonomi e più di 2,5 milioni di imprese con il programma SURE*, abbiamo evitato il collasso socio-economico con il piano di ripresa basato su un’emissione di debito comune senza precedenti.” 

“Di fronte alla sfida capitale posta dai cambiamenti climatici, abbiamo promosso il Green Deal per fermare la perdita di vite umane e i suoi danni economici. Abbiamo migliorato sensibilmente il pilastro sociale con la Garanzia per i giovani e la Garanzia per i minori, i salari minimi, la riduzione del divario retributivo di genere, le direttive per i lavoratori sulle piattaforme digitali e contro la violenza di genere.” 

“Ci siamo battuti per l’indipendenza energetica della nostra Unione e abbiamo riformato il mercato dell’elettricità per abbassare i prezzi dell’elettricità a tempo indeterminato.

“Costruiamo un’Unione che rimanga fedele al suo modello sociale e che garantisca posti di lavoro dignitosi e un patrimonio abitativo pubblico.” Un’Unione più autonoma che osi reindustrializzare per ridurre le proprie vulnerabilità. Abbiamo bisogno di un’Unione che tassi i grandi patrimoni, fornisca nuovi strumenti di finanziamento comuni per realizzare la transizione energetica e la trasformazione digitale e garantisca la nostra difesa. E, soprattutto, un’Unione che sia un faro per la ragione, la scienza, la cultura, i diritti umani e la convivenza tra i cittadini.”

*Programma SURE - Il sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza

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